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Fino a che punto l'arte collabora alla trasformazione del mondo in un miraggio imperniato sulla «fantasmagoria delle merci»? Per rispondere a questa domanda, Roberto Costantino raggruppa un insieme di opere apparentemente disparate mostrandoci il nesso nascosto che le collega una all'altra: tutte ci raccontano a modo loro le trasformazioni economiche che hanno caratterizzato il secolo breve da cui siamo usciti una ventina d'anni fa e che ancora distinguono il millennio in cui ci troviamo. Che il Novecento - e ancora di più il Duemila, siano i momenti storici in cui si è consacrato il trionfo della merce, ovvero si è definitivamente affermata la possibilità di convertire in denaro oggetti, comportamenti, saperi, «ancora prima che siano usati», non è certo una novità. Inusuale, però, è analizzare l'arte attraverso questo filtro critico, sapendone trarre ragionamenti affascinanti e convincenti.